Un altra importante malattia è la Colibacillosi:
Di tale patologia è responsabile l’Escherichia Coli, appartenente alle famiglia degli enterobatteri e la cui azione
patogena è legata alla liberazione di tossine.
Si tratta di un germe ubiquitario e questo, come vedremo, spiega l’alta incidenza della
malattia.
Sono interessati da questa malattia in particolare modo i passeriformi, ma comunque tutti gli uccelli sono a rischio
di infezione.
Circa la trasmissione della malattia, c’è da dire che molteplici possono essere le vie di contagio; innanzitutto
parliamo di trasmissione diretta e trasmissione indiretta. Nel primo caso ci deve essere necessariamente il contatto tra animale malato ed animale sano che per via orofecale contrae la malattia,
e quindi possiamo parlare di trasmissione orizzontale.
Ci può essere anche, come in corso di colibacillosi, trasmissione diretta per via verticale, cioè dalla madre agli
embrioni. Nel caso invece di trasmissione indiretta, non è necessario che un animale sano a sia stretto contatto con uno malato per contrarre la malattia, poiché si ammala a causa dell’E. Coli
veicolato involontariamente dall’allevatore stesso, mangimi mal conservati, mangiatoie e altri oggetti da voliera contaminati, ecc.
Sintomatologia:
la sintomatologia varia a seconda dell’evoluzione della malattia: distinguiamo comunque una forma diffusa e forme
localizzate in organi o apparati ben precisi. Nel caso della forma diffusa parliamo di colisetticemia, nel qual caso notiamo un malessere generale dell’animale (arruffamento penne, letargia,
anoressia, diarrea, eventualmente sintomatologia nervosa) senza sintomi specifici. Le forme localizzate riguardano apparato respiratorio, apparato digerente e apparato
riproduttore.
Nel caso dell’ interessamento dell’apparato respiratorio possiamo avere un andamento della malattia acuto o cronico,
con sintomatologia molto variabile, infatti si va da lievi alterazioni della voce fino a gravi deficit respiratori. Anche quando si ha interessamento dell’apparato digerente l’andamento può
essere acuto o cronico, nella forma acuta si notano feci acquose, anoressia, letargia, nella forma cronica evidenziamo un forte dimagrimento.
Nella forma interessante l’apparato genitale (che interessa principalmente le femmine), si hanno ripercussioni sulla
produzione delle uova (blocco della deposizione o produzione uova con guscio sottile e fragile) e/o morte embrionale.
Diagnosi:
chiaramente scarse condizioni igieniche e presenza di fattori di rischio come ad esempio mangimi imbrattattati ,
associati a sintomi appena descritti possono indirizzarci verso una colibacillosi; però trattandosi ,sia per quanto riguarda i sintomi che i fattori di rischi, di situazioni reperibili in diverse
patologie, si rende responsabile l’isolamento del microrganismo mediante esame batteriologico per avere diagnosi certa.
Terapia: considerata l’elevata resistenza agli antibiotici da parte dei diversi ceppi di E. Coli, si rende indispensabile un antibiogramma per cercare di
individuare il farmaco adatto al nostro problema, farmaco che si rende utile a tale trattamento è sicuramente il Baytril, 8 goccie in 50 cc di acqua per almeno dieci giorni.
Profilassi:
bisogna ridurre al minimo i fattori di rischio, per cui è necessaria la massima igiene delle voliere, utilizzare solo
mangimi ben conservati e non imbrattati, evitare di introdurre nuovi soggetti senza un periodo di quarantena, ecc.